Mentre ci spostiamo dalla prima base anaerobica alla porzione successiva, essenzialmente stiamo andando da ritmi anaerobici che non risultano troppo intensi da mantenere, ma che possono gradualmente innalzare i livelli di acidosi nel flusso ematico a picchi elevatissimi (acidosi sistemica) - a ritmi che sono sostanzialmente più impegnativi e veloci da sostenere, su distanze più corte; tali ritmi producono così tanto acido lattico a livello locale nei muscoli impegnati, che la giunzione neuromotoria locale smette di funzionare ("Neuromuscular Breakdown" Crollo Neuromuscolare - la classica scena del vomito dopo un allenamento troppo intenso a livello anaerobico, vista in numerosi film di "addestramento militare", no pain/no gain NdMBT) per quanto ci sforziamo.
La questione varia da soggetto a soggetto, ma la maggior parte degli atleti sono in grado di sostenere carichi di lavoro ad intensità anaerobiche moderate, o acidosi sistemica, ma non tutti possono rispondere bene al passaggio ad uno stimolo più intenso oltre a questo step, ovvero i protocolli di allenamento anaerobico glicolitici, che causano eccessiva acidosi locale.
Per questo motivo, ai mezzofondisti è spesso cosa saggia prescrivere volumi di lavoro minimali a queste altissime intensità , oppure rimanere a ritmi più lenti da VO2max - ed assicurarsi che facciano molti lavori anaerobico alattacidi di richiamo sulla velocità di gambe, così come del jogging di recupero e rigenerazione in prossimità di gare importanti sugli 800 e 1500m.
(Source: Doctor Keith Livingstone - HIT System)
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