* Il lattato è un substrato energetico ricco e leggermente alcalino.
* È sempre presente, anche a riposo.
* Viene prodotto dove è più necessario.
* Deriva da un carboidrato e può essere ossidato come un carboidrato, ma tecnicamente non è classificato come carboidrato, in quanto con la formula C3H5O3-, il rapporto tra carbonio e "idrato" (H2O) non è C:H2:O.
* Con l'aumento dello sforzo, nei muscoli si produce più lattato, per glicolisi rapida, dal glucosio: C6H12O6→2 C3H6O3: queste due molecole più piccole a 3 carboni si dissociano ulteriormente in due molecole di lattato C3H5O3- e due protoni H+, che per molti, molti anni – sono stati erroneamente definiti “acido lattico”.
* Il tasso di produzione del lattato è pari al tasso di smaltimento, fino al raggiungimento del punto di inflessione del lattato, dopo il quale i livelli possono aumentare esponenzialmente, mentre gli ioni idrogeno acidificano il sangue.
*Poiché è alcalino, il lattato può tamponare l'acidosi causata da un'eccessiva produzione di ioni idrogeno fino a un certo punto.
*Superato il quale, l'ambiente all'interno dei muscoli e del sangue diventa troppo acido per continuare a mantenere lo stesso ritmo di lavoro.
* Il lattato (C3H5O3-) è fondamentalmente una molecola di glucosio (C6H12O6) tagliata a metà, con uno ione idrogeno tagliato via a sua volta.
*La sua reazione redox come "carboidrato" è 4C3H5O3- + 11O2 → 10H2O + 12CO2 +4ePR
IL LATTATO NON CAUSA ACIDOSI, MA LA RISPECCHIA
I livelli di acido, indicati dai livelli di lattato come “carburante”, possono continuare a salire fino a livelli molto alti in un atleta super condizionato. Le zone più alte di lattato che atleti sani e robusti possono tollerare arrivano fino a quattro volte la soglia in cui la respirazione diventa difficile. Livelli molto alti di acidosi alla fine possono causare malattie, infiammazioni e lesioni se raggiunti troppo spesso in allenamento.
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